Intervista a Andrea COSTANTIN

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A cura di Giulio Buonanno  ©  Riproduzione riservata

Intervista a: Andrea COSTANTIN

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Breve biografia:

Andrea Costantin è laureato in giurisprudenza. Per alcuni anni ha collaborato con una radio locale abruzzese per cui ha ideato e condotto una trasmissione radiofonica che trattava i temi del cinema, della musica e dell’attualità. Appassionato di musica rock, passa il tempo libero a creare piccole composizioni per la voce ed il sassofono.

 

Pubblicazioni:

La voce della brezza (ed. Tracce, 2010); La notte degli echi (ed.Tracce 2011); Luna Nera (ed. Youcanprint2012); Il silenzio delle stelle (ed, Youcanprint  2012); L’attacco del tuono nero (ed. Tracce 2014).

AndreaCostantin  autore del libro “L’attacco del tuono nero

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Come è nata la sua passione per la scrittura?

E‘ nata durante il periodo in cui collaboravo con la radio. Mi dicevo:perché parlare sempre di materiale scritto o composto da altri? Dovrei provare io stesso a comporre del materiale originale, qualcosa che possa coinvolgere il pubblico, così come fanno i grandi autori.

 

Cosa l’ha spinta a iniziare a scrivere?

Il desiderio di esprimermi, di arrivare agli altri.

 

Cosa rappresenta per lei la scrittura?

Come dicevo nella domanda precedente, è un modo per arrivare agli altri. Il mio scopo è quello di divertire, con le mie storie di pura fantasia, ma anche di far riflettere su temi come la giustizia, la comprensione verso gli svantaggiati e i derelitti e anche sui sentimenti positivi e negativi che contraddistinguono l’essere umano. Le mie poesie trattano di sentimenti in maniera esplicita, con riferimenti alla natura e a paesaggi e realtà immaginari.

 

È molto tempo che si dedica a carta e inchiostro?

Non da molto. La mia prima pubblicazione è del 2010.

 

Quale difficoltà ha incontrato nel contattare gli editori?

É‘ stata quella del tempo. Gli editori hanno bisogno di tempo per leggere e valutare il manoscritto.

 

Come ha scelto l’editore?

Ho contattato editori di media e piccola grandezza. I più importanti possono metterci anche degli anni per leggere il tuo manoscritto .

 

Ha dovuto aspettare molto per pubblicarlo?

Non molto. Credo tre mesi, in totale.

 

Qual è stata la scintilla che l’ha condotta a scrivere questo libro?

Volevo creare un nuovo personaggio eroico, apparentemente un perdente che in realtà è forte e si  da fare per aiutare i deboli e i derelitti. Questo con un linguaggio nuovo. Il personaggio di Eddie parla in prima persona e racconta le sue avventure con un candore adolescenziale e con il suo gergo di quartiere (comprensibile ai più) che si spera possa coinvolgere il lettore.

Di solito trae ispirazione da fatti accaduti realmente o è tutto frutto della sua fantasia?

E‘ tutto frutto della mia fantasia, anche se la cronaca dei giornali e della TV può aiutare nella ispirazione della creazione delle storie di criminalità.

Come definirebbe il suo libro?

Un’opera composita: abbiamo le storie di Eddie, nella prima sezione e quelle di Savelli, duro ex commissario di polizia votato al bene nella seconda, mentre nella terza ci sono le poesie che trattano di sentimenti come la nostalgia, la ricerca dell’amore, il tormento etc. Inoltre il libro è corredato da schizzi e immagini create da me. Così come la copertina.

Cosa ritiene più importante in un libro?

La cosa più importante, secondo me, é arrivare al punto, arrivare al cuore del lettore senza troppi giri di parole.

 

Perché  ha scelto questo titolo?

Il titolo è quello di una lirica della terza sezione del libro. Mi sembrava un titolo immediato e di forte impatto.

Quanto tempo ha impiegato per portare a termine la sua opera?

Tre o quattro mesi.

 

Chi è stato il primo a sapere della sua passione e della sua opera d’esordio? Come ha reagito?

Mia madre. Ha reagito positivamente, ma mi ha consigliato di prendermela con tranquillità, cioè senza ansie o al contrario, eccessiva esaltazione.

Ha mai inserito tratti del suo carattere nei personaggi antagonisti dei suoi romanzi?

Certo, sopratutto nei protagonisti principali. Ma anche in quelli secondari, che hanno tanti difetti.

 

Ha mai avuto intenzione di creare un sequel a partire da una sua opera? Se sì, a quale?

Certo, l’ho già fatto con la Banda del Nano e con le storie di Savelli. Ho pensato che certi personaggi, così caratterizzati, non potevano morire dopo un solo libro. Penso al personaggio di Poziolin, piccolo delinquente di quartiere afflitto da manie di persecuzione ma degno di affetto e protezione oppure al Cinese, mente tecnica della Banda dalla risata „diabolica“ ma fedele al gruppo e tanti altri ancora..

 Oltre a scrivere libri ha qualche altra passione?

Sì. Suonare musica rock dei grandi  musicisti degli anni settanta , ottanta e parte dei novanta e creare mie piccole e composizioni. Oltre al cinema dell’epoca, naturalmente.

Ha un progetto nel cassetto? Può regalarcene un’anteprima?

La mia prossima pubblicazione è prevista per la fine di gennaio del 2015. Mi piacerebbe inserire l’elemento della musica rock nelle mie presentazioni  e  negli incontri con il pubblico.

Cosa le piace di più?

Forse il senso di giustizia insito nelle persone. Credo sia una forte spinta per migliorare il mondo.

 Cosa non le piace?

Le falsità, i falsi sorrisi, l’opportunismo e le scorrettezze .

 

 C’è un motto, una frase o un aforisma che potrebbe caratterizzarla?

No. Non credo che c’è ne sia uno in particolare.

Quale libro che ha letto negli ultimi anni e che gli è piaciuto di più?

Credo Arancia Meccanica di Anthony Burgess. Lo straordinario personaggio di Alex creato dall’autore e l’incredibile storia che gli fa da cornice.

 

 Cosa reputa fondamentale nella sua vita? 

Credo che sia fondamentale nella vita in generale, godere di un po‘ di serenità. Credo che sia il miglior carburante  per andare avanti.

 

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